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CIAO UNA TATA - MARTINA CAPOVIN
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Ciao Una Tata - Non sapevo come affrontare il dolore. E allora ci ho riso su.
Gander Books 2022 - Prima edizione, 204 pagine - ISBN 979-12-81230-002

Ed è in questo modo che tutto si manifesta: Martina riesce a trasportare i lettori nel suo universo, trasformando la fantasia in realtà. O forse non si tratta di una trasformazione, ma di una creazione di una dimensione nuova, in cui realtà e fantasia si mescolano, il confine tra le due si offusca e smette di essere una linea netta. Stiamo, di fatto, entrando nel magico mondo di Martina.

I discorsi, o meglio le telefonate, che Martina fa con i suoi famigliari in paradiso, una volta messe su carta, una volta lette, escono dal mondo del fantastico e trasportano in un mondo reale: quelle telefonate per il lettore sono state fatte, sentiamo il suono del telefono che cambia a seconda dell’urgenza, sentiamo perfino le voci di chi parla e ci immaginiamo le scene descritte.
Il limite tra persona reale e personaggio è nebuloso sin dall’inizio, ma scompare completamente allo scorrere delle pagine: si può essere atei, si può essere agnostici, ma nulla ci porterà a dubitare della veridicità di quelle telefonate.

È il primo capolavoro di Martina: riuscire a farci entrare nel suo mondo e una volta entrati trasmetterci la voglia di restarci.

Il secondo capolavoro è lo stile narrativo. Fresco, innovativo e capace con una straordinaria abilità di farci passare quasi senza accorgere dall’ironia ad un humour quasi noir, dalla risata alla commozione senza mai cedere il passo ad eccessi non dovuti o a esternazioni eccessive che possano apparire come irrispettose o blasfeme.


Perfino quando tace, quando il dolore è troppo forte per essere lenito da una telefonata o dall’ironia, quando l’inchiostro è troppo pesante per riempire delle pagine, Martina riesce ad esprimere la potenza comunicativa del silenzio: ancora una volta ci prende per mano e ci conduce nel suo intimo, ci avvolge della sua sofferenza, preludio fondamentale dello sviluppo narrativo.